La domanda che in questi giorni molti investitori si stanno ponendo è più o meno questa: “E adesso ? Cosa sta succedendo ? Cosa facciamo ?“.
Come sempre succede in questi casi i titoli dei giornali tendono a farci preoccupare ancora maggiormente “bruciati x mila miliardi” , “il calo più importante dall’11 settembre” , “calo maggiore dal Covid”.
Non mi soffermo su questo aspetto, è la prassi: le buone notizie sono per loro natura silenziose, le cattive notizie fanno molto rumore.
Nessuno in questi decenni ha mai titolato “creati trilioni di dollari in Borsa” eppure è esattamente ciò che avviene normalmente sui mercati.
Quindi come dobbiamo reagire a quanto sta accadendo ?
Semplicemente in maniera razionale e non emotiva, ricordandoci il perchè abbiamo investito e l’ottica temporale dei nostri piani finanziari.
(n.b.: parlo ovviamente di piani finanziari correttamente diversificati secondo le corrette logiche finanziarie, va da sè che se abbiamo investito le nostre risorse puntando su singoli titoli o singoli settori il discorso è totalmente differente).
“I mercati si muovono, traballano, subiscono crisi e violenti cali. Tutto ciò mentre continuano a salire negli anni.”
Chi ha pianificato con cura i propri investimenti non ha alcunchè da temere: quanto sta succedendo non è altro che la normalità di ciò che avviene nei mercati finanziari, nulla più e nulla meno.
Ogni volta la nostra mente tende a dirci “questa volta però è differente” , “si ma questa volta è una crisi diversa”.
Niente di più sbagliato: ogni calo sui mercati è accompagnato da un avvenimento specifico ed ogni volta è tale da farci credere che “questa volta è diverso”.
Negli anni più recenti abbiamo assistito alle più svariate crisi sui mercati finanziari.
Chi non si ricorda la crisi del debito Italiano con lo spread ad oltre 500 nel 2011 ?
E la crisi Greca che rischiava di trascinare con sè tutta l’Unione Europea ?
I cali violenti sui mercati internazionali dovuti al rallentamento dell’economia Cinese ?
La crisi sanitaria (con mercati mondiali che in soli due mesi scesero di oltre il 30% del loro valore) dovuta al Covid-19 ?
E più recentemente il ritorno della guerra alle porte dell’Europa e la contestuale inflazione record causa crisi energetica e di approvvigionamenti ?
Ebbene cosa hanno tutte queste situazioni in comune ?
Il pensiero era più o meno sempre lo stesso “ma questa volta è diverso, questa è una crisi differente” , la risposta però è stata di volta in volta trovata dal sistema, dai governi, dai cittadini, da tutti noi.
E questo si è tramutato, sempre, in crescita economica e contestuale crescita dei mercati.
Dal post Covid addirittura i mercati azionari si erano più che raddoppiati prima dello storno che stiamo subendo ora.
Nel mondo succedono ogni giorno miliardi di episodi, molti di cui nemmeno siamo a conoscenza, altri (pochissimi) di dominio pubblico ed estremamente impattanti.
Alle volte, alcuni di essi, diventano talmente importanti e di impatto globale che hanno un forte impatto economico ed emotivo nel breve termine su tutti noi.
Quello che però non cambia è il fatto che ogni giorno vi sono milioni di imprenditori che si svegliano e si ingegnano per migliorare il proprio benessere e quello della propria famiglia.
Per farlo usufruiscono dell’ingegno e della forza lavoro delle migliori menti umane, dirigenti e cittadini tutti che a loro volta si impegnano per migliorare il loro benessere e quello dei propri cari.
Tutto questo si traduce in Pil ed in crescita economica con conseguenti utili delle aziende e rialzo dei mercati azionari.
Non tutte le aziende prosperano nel tempo: conosciamo tutti perfettamente i casi di aziende immense partite da un uomo chiuso a fare esperimenti nel garage di casa.
Quello che non conosciamo sono le infinite attività che hanno chiuso perchè non hanno resistito alla competizione sui mercati.
Il nostro compito non è e non sarà mai quello di indovinare la futura Amazon o la futura Apple : il nostro compito è quello di dare fiducia alle imprese mondiali nel loro complesso senza soffermarsi a ricercare l’ago nel pagliaio.
In fondo è così semplice: è sufficiente credere nel progresso, nel futuro e nel benessere che ogni essere umano ricerca.
Non abbiamo necessità di particolari doti: ci basta essere “soci del mondo” e prenderne i relativi dividendi nel corso degli anni.
Nel mentre, come in ogni attraversata in mare, le burrasche vanno affrontate governate e superate con calma.
Se in questa fase di storno sui mercati ci stiamo preoccupando più del dovuto la domanda che dobbiamo porci è una sola :”ho realmente pianificato i miei investimenti o, al contrario, ho investito in aziende mondiali senza una reale pianificazione da lungo termine?”
Con la risposta “ho comprato aziende mondiali perchè volevo speculare ed ottenere maggior rendimento in breve termine” allora l’occasione è d’oro per rivedere i nostri processi di investimenti, il perchè investiamo ed il modo in cui investiamo.
Se la risposta al contrario è “si ho pianificato correttamente per tempo i miei investimenti finanziari” non abbiamo nulla di cui temere, dobbiamo solo armarci di pazienza.
Perchè il mondo, al di là di ogni crisi del breve, negli anni cresce: dazi sì o dazi no.